Affrontare una perdita è un momento di grande fragilità. In queste circostanze, dover gestire pratiche come la dichiarazione di successione può sembrare complesso e faticoso. Con questa guida completa vogliamo offrire un supporto concreto, spiegando con linguaggio semplice i tempi, i documenti necessari, le imposte e le modalità per presentare la pratica, nel rispetto delle vostre esigenze e dei vostri tempi emotivi.
L'obiettivo è accompagnarvi con professionalità e umanità, aiutandovi a comprendere cosa fare e quando, per onorare la memoria della persona cara e tutelare serenamente la vostra famiglia.
Cos'è la dichiarazione di successione e quando serve
La dichiarazione di successione è l'adempimento fiscale con cui gli eredi o altri soggetti obbligati comunicano all'Agenzia delle Entrate il passaggio dei beni e dei diritti dal defunto agli aventi diritto.
È richiesta quando il patrimonio ereditario comprende:
Immobili e terreni
Conti correnti e depositi bancari
Titoli e investimenti finanziari
Quote societarie
Altri beni soggetti a trasferimento
Dal 2017 la procedura è prevalentemente telematica e consente anche la voltura catastale automatica degli immobili indicati nella dichiarazione.
Non tutte le successioni richiedono la presentazione: esistono alcune esenzioni nei casi in cui il patrimonio sia modesto e non comprenda beni immobili. È sempre prudente verificarlo con attenzione per evitare errori o omissioni.
L'eventuale presenza di un testamento non esonera dall'adempimento fiscale, ma ne condiziona la ripartizione dei beni tra gli eredi o i legatari secondo le ultime volontà del defunto.
Chi deve presentarla e quali sono i termini da rispettare
Sono obbligati a presentare la successione:
Gli eredi e i chiamati all'eredità che abbiano compiuto atti di accettazione
Gli eventuali legatari
I rappresentanti legali di minorenni o incapaci
In presenza di più eredi, è sufficiente che la presenti uno solo in nome e per conto di tutti, allegando i consensi necessari.
Scadenze e termini
Il termine ordinario è di 12 mesi dalla data del decesso. Presentarla nei tempi corretti è fondamentale per evitare sanzioni e interessi.
Se doveste sforare il termine, è possibile ricorrere al ravvedimento operoso, riducendo gli oneri aggiuntivi con un intervento tempestivo. Prima si interviene, minori saranno le conseguenze economiche.
Considerate tempi adeguati per la raccolta dei documenti e per la ricostruzione del patrimonio, soprattutto se sono presenti conti, investimenti, beni in comune o situazioni particolari come società, trust o beni all'estero.
Documenti necessari: cosa raccogliere con calma e metodo
La fase di raccolta documentale richiede attenzione e metodo. Ecco cosa vi servirà.
Documenti anagrafici base
Sul defunto:
Certificato di morte o estratto per riassunto dell'atto di morte
Codice fiscale
Documenti di identità
Stato di famiglia e residenza
Sugli eredi:
Codice fiscale
Documenti di identità
Dati di residenza
Atti di matrimonio o di separazione
Documenti relativi a minori o soggetti con tutela
Documentazione patrimoniale
Per gli immobili:
Estremi catastali aggiornati (visure catastali)
Atti di provenienza
Planimetrie
Per conti correnti e depositi:
Giacenze alla data del decesso rilasciate dalle banche
Estratti conto
Documentazione su cassette di sicurezza
Per titoli e investimenti:
Estratti dei dossier titoli
Valutazioni di azioni, obbligazioni, fondi comuni
Per polizze vita:
Contratti e condizioni
Distinzione tra polizze a caso morte (generalmente esenti) e altri prodotti finanziari
Altri documenti specifici
Testamento: se presente, copia con il verbale di pubblicazione notarile
Veicoli: certificato di proprietà e documenti di immatricolazione
Quote societarie: atti costitutivi e certificazioni
Debiti: piani di ammortamento mutui, contratti di finanziamento, saldi residui
I debiti del defunto, come mutui o finanziamenti, vanno documentati con precisione poiché incidono sul calcolo dell'attivo e del passivo ereditario.
Come presentare la dichiarazione: online, tramite professionista o in ufficio
Oggi la successione si presenta normalmente in via telematica con il software dell'Agenzia delle Entrate. Potete farlo direttamente o tramite un intermediario abilitato come:
CAF (Centro di Assistenza Fiscale)
Commercialista
Notaio
In alternativa, in casi specifici, è possibile presentarla presso gli uffici dell'amministrazione finanziaria, ma la via digitale è la più diffusa e consente anche l'autoliquidazione delle imposte dovute con pagamento tramite F24 o addebito.
Come funziona la procedura telematica
Il tracciato telematico raccoglie:
Dati anagrafici di defunto ed eredi
Elenco completo dei beni e dei rapporti finanziari
Estremi catastali degli immobili
Ripartizione tra eredi
Al termine, il sistema calcola automaticamente le imposte ipotecarie e catastali e genera la distinta di versamento.
Quando serve un professionista
Affidarsi a un professionista può essere rassicurante, soprattutto quando la successione comprende:
Beni diversi e complessi
Immobili in più comuni o province
Donazioni pregresse da valutare
Situazioni complesse come accettazione con beneficio di inventario
Partecipazioni societarie o beni all'estero
Imposte, franchigie e costi: cosa aspettarsi con trasparenza
Parlare di imposte in un momento di dolore non è semplice, ma conoscere le regole aiuta a pianificare con lucidità. L'imposta di successione si applica sul valore netto dell'eredità con aliquote e franchigie diverse a seconda del grado di parentela.
Tabella aliquote e franchigie
Grado di parentelaAliquotaFranchigia per eredeConiuge e figli4%€1.000.000Fratelli e sorelle6%€100.000Altri parenti fino al 4° grado6%NessunaAltri soggetti8%NessunaPortatori handicap grave (L.104/1992)4%€1.500.000
Altre imposte da considerare
Oltre all'imposta di successione, per gli immobili vanno considerate:
Imposta ipotecaria: generalmente in misura proporzionale
Imposta catastale: in misura proporzionale o fissa
Imposta di bollo
Tributi speciali
Tasse ipotecarie
Costi professionali
I costi per assistenza, perizie o atti notarili variano in base alla complessità. Chiedete sempre preventivi chiari e trasparenti prima di procedere.
Le donazioni fatte in vita dal defunto possono rilevare ai fini del calcolo attraverso la cosiddetta riunione fittizia. Per questo è importante ricostruire anche la storia patrimoniale pregressa del defunto.
Immobili, conti e investimenti: come censire correttamente i beni
Una parte delicata della successione è la ricognizione dei beni ereditari.
Per gli immobili
Occorre indicare:
Dati catastali completi
Rendita catastale
Eventuali ipoteche o vincoli
Molte informazioni sono ricavabili dalle visure catastali e dalla documentazione notarile pregressa. Dalla dichiarazione scaturiscono le volture catastali in via automatica, senza dover presentare un'istanza separata (salvo casi particolari).
Per conti correnti e investimenti
Le banche rilasciano le certificazioni con le giacenze alla data del decesso. L'accesso a cassette di sicurezza, se presenti, segue regole specifiche con verbali di inventario.
Per azioni, obbligazioni, fondi comuni e altri strumenti finanziari serviranno:
Estratti dei dossier alla data del decesso
Valutazioni secondo i criteri fiscali vigenti
Per veicoli e altri beni
La trascrizione al PRA e gli aggiornamenti documentali avvengono successivamente, una volta definita la ripartizione. Conviene programmare questi passaggi dopo l'esito della pratica fiscale per evitare duplicazioni.
Successione con testamento e senza testamento: come cambia la ripartizione
La presenza di un testamento orienta la ripartizione dei beni, ma non supera i diritti dei legittimari (coniuge, figli e, in taluni casi, ascendenti).
Senza testamento si applicano le regole della successione legittima, che stabiliscono le quote in base alla composizione della famiglia.
Indipendentemente dalla forma, la dichiarazione fotografa la situazione patrimoniale e indica come i beni si trasferiscono secondo legge o volontà del defunto.
Accettazione con beneficio di inventario
Nei casi in cui si ravvisi il rischio di debiti o passività rilevanti, è possibile valutare l'accettazione con beneficio di inventario. Questa modalità permette di separare il patrimonio ereditario da quello personale degli eredi, proteggendo i beni personali da eventuali creditori del defunto.
In presenza di minori o di persone sottoposte a tutela, determinate scelte possono richiedere l'autorizzazione del giudice tutelare. In tali circostanze è consigliabile consultare un notaio o un avvocato per un inquadramento preciso della situazione.
Rinuncia all'eredità, eredità giacente e altri casi particolari
Può accadere che un erede valuti la rinuncia all'eredità, specialmente quando:
I debiti superano i beni
Non si desidera subentrare nella titolarità di specifici rapporti
Si preferisce far subentrare altri eredi
La rinuncia è un atto formale, da compiere davanti al notaio o in tribunale, e produce effetti anche sulla dichiarazione. Ha effetto retroattivo: è come se l'erede rinunciatario non fosse mai stato chiamato all'eredità.
Eredità giacente
Se nessuno accetta, il tribunale può dichiarare l'eredità giacente nominando un curatore che amministra i beni in attesa di individuare gli eredi o fino alla prescrizione dei diritti.
Altri casi complessi
Altri casi particolari riguardano:
Beni all'estero
Partecipazioni societarie
Trust o fondi patrimoniali
Presenza di vincoli o usufrutto
Ognuno comporta implicazioni fiscali e documentali differenti. In tutte queste situazioni, un confronto con professionisti qualificati è il modo più sicuro per decidere consapevolmente e prevenire contenziosi.
Tempi della procedura: dalla raccolta documenti all'esito
Il calendario ideale prevede tre fasi distinte:
1. Ricerca e verifica (2-4 settimane)
Prima fase dedicata alla raccolta di tutti i documenti e alla ricognizione completa del patrimonio. Può richiedere più tempo quando sono coinvolte:
Più banche
Immobili in comuni differenti
Investimenti complessi
Beni all'estero
2. Compilazione e invio telematico (1-2 settimane)
In questa fase si:
Inseriscono i dati nel software
Si generano gli importi per il pagamento
Si versano le imposte ipotecarie e catastali
Si trasmette la dichiarazione
3. Ricezione ricevute e aggiornamenti (1-2 mesi)
Fase finale in cui si ricevono le ricevute e si completa l'aggiornamento delle posizioni, inclusa la voltura catastale automatica quando prevista.
Il termine legale per la presentazione resta di 12 mesi dal decesso. Avviare la procedura con anticipo consente di affrontare ogni controllo con maggiore serenità e di gestire eventuali integrazioni con i tempi necessari.
In caso di errori o omissioni, è possibile presentare una successione integrativa o sostitutiva per correggere i dati, evitando complicazioni future.